Il progetto solista di Mariusz Duda dei Riverside avanza senza indugi, e questo quinto lavoro ne rivela un identità sempre più forte, coesa e centrata, ma mai particolarmente originale e caratterizzante. Coadiuvato solo dal batterista Wawrzyniec Dramowicz, il musicista polacco si cimenta un po’ su tutti gli strumenti (escludendo la chitarra elettrica, assente comunque totalmente dal sound) e sperimenta nuovi vocalizzi. La partenza è spaziale con “Blood on the tightrope”, dal groove irresistibile: giro di basso vincente in cui si inseriscono loop di sintetizzatori, ritmica in levare e poi le note di piano che magistralmente incollano un pezzo esemplare per costruzione. Le successive “Anymore” e “Crumbling teeth…” risultano meno ispirate e vano risulta l’inserimento degli archi nella seconda, il cantato resta troppo piatto ed incolore. Molto più interessante nel suo crescendo l’onirica “Red light escape” che contiene (nel finale) un bel sound tastieristico anni 80 comprensivo di sax! La title track “Fractured” è un intreccio ipnotico di basso, cantato corale e mantrico, e tappeto tastieristico di fondo. Da un arpeggio chitarristico si dimena l’incedere di uno dei pezzi più convincenti : “A thousand shards of heaven”. Orchestrato e magistralmente ritmato richiama ai Marillion per la pulizia sonora, e le trame mai invadenti ma percepibili ed apprezzabili in ogni strumento interpellato. La successiva “Battlefield” ripropone una base più oscura, elettronica e percussiva che fa affiorare ai primi lavori dei Riverside. Bel finale con la conclusiva “Moving on”, sviluppata in Depeche Mode style, anch’essa percussiva ed elettronica, con un bel refrain. Il disco è assolutamente gradevole e apprezzabile nella sua interezza ma ancora una volta sembra manchi qualcosa perché il progetto “Lunatic Soul” esploda ad un livello superiore. Manca la genialata, il cantato rimane ancora troppo anonimo e nessun pezzo è proprio irresistibile a differenza del precedente che conteneva vette superiori.
Best tracks: "Blood on the tightrope", "A thousand shards of heaven", "Moving on". 7/10