Il seguito di “The astonishing” arriva dopo 3 anni e si cambia registro: l’epicità del concept precedente è sostituita da sonorità più metal, le tastiere che predominavano nel precedente lasciano lo scettro alle sei corde di Petrucci. E’ un disco che richiama il periodo più diretto di “Octavarium” fino a “Black clouds...” ma forgiato delle bellissime linee melodiche e armonie vocali degli ultimi lavori. L’open track “Untethered angel” ben riassume quanto detto, un pezzo tiratissimo e ben arrangiato in cui La Brie cuce e trascina un ottimo refrain. La successiva “Paralyzed” passa inosservata per la sua scontatezza, non altrettanto per la splendida “Fall into the light” che poteva essere tra i pezzi di “The astonishing”. Bellissime linee melodiche con un Petrucci in cattedra: solo e rifiniture davvero emozionanti. “Barstool warrior” trasuda un tecnicismo iniziale che rimanda agli ELP fino a sbocciare su territori più melodici condotti prima dal piano di Rudess e poi ancora da un Petrucci superlativo. Ci pensa LaBrie a calare l'asso definitivo con un refrain sensazionale, a dir poco irresistibile. “Room 137” è più astrusa e drammatica, dalla ritmica forbita e sonorità effettate in cui ci sembra di ascoltare anche un chitarrismo “alla Satriani”. Un bellissimo giro di basso di Myung introduce “S2N”, un brano dalla ritmica avvincente, e qui i virtuosismi di Petrucci si sprecano! Si giunge a “At wit’s end”, per caratteristiche una falsariga dell’open track: un inizio tiratissimo prende binari più contemplativi, note lente, cadenzate e straordinariamente emozionali, arrangiamenti esemplari con un Petrucci ancora trascinante. Dopo un finale così non mi sarei certo aspettato un altro pezzo emozionale, invece la ballata “Out of reach” è da brividi. L’album si conclude con la prog “Pale blue dot” carica di virtuosismi e arrangiata alla “DT sound” 100% senza nulla aggiungere a quello che già si conosce. Insomma il disco poteva apparire ripetitivo e arido di soluzioni dopo una discografia ampia ed inarrestabile, no! Non è stato così, nessuna band così ipertecnica sa spingersi così efficacemente nel cuore.
Best tracks: “Fall into the light”, “Barstool warrior”, “At wit’s end”, “Out of reach”. 8/10