Non sono più una band promettente, ma tra le migliori realtà della scena musicale contemporanea. Il gruppo norvegese si sta imponendo con un menù originale ed efficace. I Muse più tenebrosi arrivano al loro sesto album dopo il già convincente “Malina” e chiaramente aspirano al salto di qualità decisivo anche a livello commerciale. La formula sembra essere il maggiore focus sulle qualità del vocalist e frontman Einar Solberg e già il pezzo d’apertura “Below” conduce in questa direzione. Armonie vocali maestose, archi che ne enfatizzano la magniloquenza del brano e le chitarre di puro abbellimento e ricamo. Un singolo bellissimo ed efficacissimo. Nella successiva “I lose hope” Solberg dimostra le sue diverse capacità interpretative e vocali cimentandosi in un pezzo più danzereccio, dal sound 80’. Anche la delicata e sussurata “Observe the train” è una testimonianza della versatilità vocale del frontman, i primi Queen qui hanno ispirato parecchio questa ballad. “By my throne” invece ci riporta alle loro vecchie produzioni, vecchie per dire “Malina”! Qui voglio menzionare la prova dell’altro grande fenomeno della band, il batterista Baard Kolstad che inizia solo a scaldare le pelli. Invece con “Alleviate” si torna alla magniloquenza vocale del brano d’apertura, la costruzione e l’uso degli strumenti del brano è geniale. La seconda metà dell’album si fa più complessa, diciamo più prog ed i toni più drammatici. “At the bottom” è un saliscendi emozionale in cui si intrecciano refrain irresistibili, e poi il fraseggio di un meraviglioso violino verso un finale ritmico che dimostra tutto il gusto e l’abilità di Kolstad. L’asticella si mantiene elevatissima anche con “Distant bells”: l’atmosfera melodrammatica è inizialmente condotta da piano, violino e Solberg che destreggia vocalizzi spaziali, poi succede che le chitarre iniziano a carburare l’esplosione finale in un crescendo che lascia senza fiato e tanti tanti brividi, tra orchestrazioni e falsetti eccezionali. Un pezzo meraviglioso. “Foreigner” non poteva che fungeere da decompressore e quasi passare in sordina per il grande finale. Infatti sarà “The sky is red” il vero ultimo capolavoro. 11 minuti di arte in cui ogni singolo musicista alza il tiro al massimo e si condensano in un esperienza musicale straordinaria, c’è tutta l’epicità e la sospensione affascinante di “Echo” ma quello che accade nei 4 minuti finali è sconvolgente, una costruzione dei suoni a dir poco spaziale, indescrivibile. Beh, con un finale così ai Leprous manca pochissimo, ma proprio pochissimo per firmare il capolavoro, sento che manca qualcosina ancora, non saprei cosa, forse non tutti hanno espresso al massimo le loro enormi potenzialità e Solberg è troppo protagonista?!
Best tracks: “At the bottom”, “Distant bells”, “The sky is red”. 8/10
HANS ZIMMER in tour:
Date in Italy: Bologna, 17 mars 2021, Unipol Arena, Milano, 18 mars 2021, Mediolanum Forum Assago.
DREAM THEATER in tour:
Date in Italy: Roma, 11 february 2020, Palaeur, Milano, 12 february 2020, Mediolanum Forum Assago.
New album for 2020: DUKES OF THE ORIENT, AIRBAG, CONCEPTION, PLACEBO, THE PINNEAPPLE THIEF, MARILLION, FISH.