L’inossidabile artista californiano è reduce da un attacco di cuore ed è stato letteralmente tirato su per i capelli, o per la sua celebre chioma. Altre vicende personali (divorzio) non sembrano aver scalfito la sua ispirazione, anzi sembrano averlo spronato ad una nuova vita artistica (uscita definitiva dai Fleetwood Mac) e voglia di generare ancora grande musica. Già da “Scream” si percepisce l’aria sbarazzina di un disco pop. Refrain affidati ai cori ed elettrica per i solos di questo chitarrista unico nel suo genere sono ben spiegati in “On the wrong side”, nel mezzo c’era stato il bel singolo “I don’t mind”. La ritmica di “Swan song” è interessante quanti i controcanti e gli interventi dell’elettrica, decisamente un gran pezzo per la sua interpretazione del tango. “Blind love” ha il refrain disincantato e coinvolgente dei settanta, strutturata come per un brano della sua band originaria. Voglia nostalgica di una notte vista oceano con la cover “Time”, scarna ed acustica. Con “Blue light” non si fa segreto la sua voglia sbarazzina che raggiunge quasi lo stucchevole ed un altro richiamo forte ai Mac più percussivi con “Power down”. If you go, if you go  at “Santa Rosa” è il ritornello vincente di un lineare country-pop. Il buon Lindsey si congeda con la sussurrata “Dancing”, la sua voce ed il suo timbro unico che culla. Insomma un gran bel ritorno di un artista straordinario nella sua veste più matura e saggia. Best tracks: “On the wrong side”, “Swan song”, “Dancing”. 8/10