Lo storico progetto “Focus” si chiudeva a fine anni 70 che vedeva Van Leer e Akkerman suoi fondatori. Solo agli inizi del 2000 (con Focus 8) il cantante, flautista e tastierista Van Leer resuscitava la band olandese e rinsaviva i fasti del loro spumeggiante rock progressive con sempre più forti, nel tempo, reminiscenze jazz. Questo nuovo album mantiene la batteria di Pierre Van der Linden oltre il fondatore e pluristrumentista Van Leer, e annovera nella line up la chitarra di Menno Gootjes e il basso di Udo Pannekeet. Ho voluto recensirlo perché probabilmente tra i loro migliori lavori pur non essendo il sottoscritto una grande fan del genere. Comincio col dire che è interamente strumentale e già l’opener “Fjord focus” dimostra il valore dei musicisti tutti: atmosfere seventies intrise di tanto jazz che il chitarrista Gootjes padroneggia alla grande. “Focus 13” ha una prima parte dal sapore malinconico e la seconda accesa da uno scambio di virtuosismi tra organo e chitarra, tipico di composizioni dell’epoca. Anche “Bela” è divisa in una prima parte di solo piano jazzato ed una seconda per il fraseggio chitarristico di Gootjes. “Meta indefinita” è invece trainata da un bel lavoro del batterista che induce ad interventi flautistici e chitarristici rendendola però sempre sospesa, indefinita ed anche enigmatica. “All board” è accesa, a tratti anche caotica. Serviva un (breve) intermezzo pianistico ed ecco “Born to be you”, bellissimo lo sviluppo melodico. Con “Nura” si torna alla frammentarietà iniziale. Inizia con una sequenza degna di un bel Bach d’annata al clavicembalo e poi si proietta nel pomposo virtuosismo di quei seventies un po' sognanti ed un po' autoreferenziali. “Bowie” è un altro più lungo ed articolato intermezzo pianistico questa volta più jazzato e dedicato al mitico musicista inglese, bravo Van Leer! Con la più malinconica “Postiano” si resta in atmosfere jazz, non per molto, perché poi cambia completamente direzione e la band interviene in un lavoro più coeso con un po' tutta la flotta strumentale a disposizione. Chiude “Gaia” che si sviluppa in fotocopia della precedente e così possono tutti salutare.
Best tracks: “Born to be you”, “Nura”, “Bowie”. 8/10