A solo 1 anno dall’interessantissimo “Demon” i Gazpacho recuperano le tracce scartate e ne fanno un nuovo album. Nel panorama Prog sempre distintisi per gli arrangiamenti complessi, quasi astrusi, ritmi pacati, percussivi e l’integrazione nel loro sound di strumenti inusuali. Il cantato di Ohme è il valore aggiunto anche su questo nuovo lavoro che non aggiunge nulla di nuovo, anzi spesso toglie. Molto pezzi risultano inutili e slegati, non solo a chi non li conosce. A parte la bella ed orientaleggiante “Algorithm”, “Know your time” e “Choir of ancestors”, che sembrano uscite dal loro capolavoro “Tik Tok”, è un album che non si farà ricordare molto.
Best tracks: “Algorithm”, “Choir of Ancestors”. 6/10