L’ex tastierista di Japan e Porcupine Tree firma dopo quasi 10 anni un nuovo lavoro solista, ma una parentesi in cui non è stato mai nell’apatico torpore artistico, considerando i 2 lavori in collaboazione con Steve Hogarth. Quest’ultimo “Planets+Persona” rappresenta certamente il suo disco più maturo, articolato ma coeso, in cui musicisti italiani e svedesi lo coadiuvano nella registrazioni di brani ispiratissimi con l’inclusione dei più disparati strumenti.
“Solar sea” è ambient intriso di nu-jazz, la successiva “New found land” prosegue sulla stessa direzione ma la tromba di Luca Calabrese ed una batteria pulsante ne accentuano la meraviglia. Con “Night of the hunter” si svolta nei territori della World Music, iniziali suoni acustici vengono scalzati dall’irruzione di un tappeto percussivo elettronico in un incedere spaziale. “Interstellar Medium” riporta nei territori ambient. “Unholy” gira su un impercettibile quanto sorprendente e bellissima melodia al piano, contrappuntata dai piu disparati timbri strumentali…da segnalare la voce ed il sax di Lisen Love. La delicata “Shafts of light” introduce la conclusiva e robotica “Solar storm” che progredisce in una rarefatta atmosfera free-jazz. Disco bellissimo, ideale per una ricca e versatile dimensione meditativa.
Best tracks: “Unholy”, “Night of the hunter”, “Solar storm”. 8/10